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Acciaierie d’Italia e Politecnico di Bari: una partnership di ricerca per la sostenibilità e l’innovazione

10/10/2022 

 

Vogliamo sviluppare una crescente sostenibilità della produzione siderurgica, portando avanti la transizione ecologica ed energetica anche attraverso l’accordo firmato oggi. Il Politecnico di Bari è un centro di eccellenza e guida tecnico-scientifica regionale e questa partnership avrà un impatto importante sia su di noi, sia sul sistema universitario, sia quindi sul territorio”. Con queste parole Lucia Morselli, Amministratore Delegato di Acciaierie d’Italia, ha accolto la firma dell’accordo con il Politecnico di Bari, avvenuta lo scorso 5 ottobre presso la Sala Conferenze dello stabilimento tarantino.

L’evento, a cui hanno partecipato più di 150 persone tra ospiti istituzionali, top management e personale di Acciaierie d’Italia, ha visto la presenza del Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, e dell’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, a conferma della rilevanza della partnership per il tessuto socioeconomico regionale. È intervenuta in collegamento video anche la Ministra dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa.

 

 

Questo per me è un esempio di una iniziativa che mi piacerebbe fosse modello per tante altre iniziative del nostro Paese”, ha sottolineato a proposito la Ministra Messa, che ha ringraziato azienda e Politecnico di Bari per aver mostrato “come sia possibile far lavorare insieme delle realtà che possono sembrare lontane tra loro in maniera costruttiva, in maniera positiva per tanti aspetti”.

La firma dell’accordo ufficializza lo strettissimo rapporto tra l’acciaieria tarantina e l’ateneo di Bari, che ha negli anni formato molti degli ingegneri che oggi lavorano con diverse funzioni nello stabilimento tarantino di Acciaierie d’Italia. In rappresentanza della nutrita compagine di laureati presso il Politecnico, durante l’evento hanno portato la loro testimonianza l’ingegnere Rosella Attrotto, ricercatrice presso il Centro R&D dell’azienda – oggi ospitato in una sede dedicata all’interno dello stabilimento – e l’ingegnere Martino De Bernardis, in servizio nella manutenzione meccanica ed elettrica presso il treno nastri 2.

 

 

La sostenibilità è parte integrante delle strategie aziendali di Acciaierie d’Italia e deve oggi essere supportata dal coinvolgimento di giovani professionisti specializzati, che contribuiscano ad avviare una nuova era della fabbricazione dell’acciaio in cui siano coniugate innovazione, circolarità della produzione, efficienza energetica e salute e sicurezza. Fulcro dell’impegno di Acciaierie d’Italia in queste attività sarà il Centro di Ricerca e Sviluppo che l’azienda ha creato al centro del proprio stabilimento di Taranto, che sarà la sede in cui verranno sviluppati progetti e iniziative per supportare l’innovazione e il miglioramento dei processi produttivi e dei prodotti. L’accordo con il Politecnico di Bari si inquadra infatti nell’ampliamento della rete di collaborazioni del Centro, che opera in piena autonomia scientifica.

Un percorso nel quale il contributo del Politecnico di Bari potrà essere decisivo per raggiungere risultati ancora più sfidanti. Come ha sottolineato il Rettore Cupertino durante l’evento, “il Politecnico è presente a Taranto fin dalla sua istituzione e oggi vuole sostenere, attraverso la ricerca e il trasferimento tecnologico, nuovi modelli di produzione che rimettano insieme le esigenze dell’industria con quelle del lavoro, della salute e dell’ambiente. Siamo convinti di poter costruire un ecosistema dell’innovazione – ha concluso Cupertino – che coinvolga università, grandi e piccole imprese, startup innovative, istituzioni e associazioni di categoria, per fare di questo territorio un laboratorio di sperimentazione di livello europeo”.

 

 

Referenti dell’accordo sono il professor Michele Dassisti e il Direttore Qualità di Acciaierie d’Italia Adolfo Buffo.

Proprio l’ing. Buffo è intervenuto per presentare le tematiche su cui verterà la collaborazione: “Sostenibilità, transizione e efficientamento energetici, economia circolare e digitalizzazione, dal momento che la maggior parte dei nostri processi avvengono attraverso un elevato grado di automazione. Senza dimenticare la manutenzione preventiva e predittiva, l’impiego dell’idrogeno come combustibile e l’uso della loppa per materiali che contribuiscano al ripopolamento dei mari”. L’ingegnere ha poi sottolineato che “tutte le attività saranno finanziate dall’azienda direttamente o indirettamente, tramite la partecipazione a progetti europei”.

Sotto questi aspetti, la partnership tra azienda e ateneo si candida così a diventare vettore di molte iniziative che, a partire dal territorio tarantino, offriranno soluzioni alle sfide di altri comparti industriali altrettanto strategici per l’economia nazionale ed europea. Una direttrice importante, ricordata anche dall’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci, è proprio quella dell’idrogeno: “pensavamo a queste iniziative quando abbiamo candidato Taranto nel progetto bandiera nel PNRR a città dell’idrogeno: questa partnership tra Acciaierie d’Italia e Politecnico di Bari non potrà che soddisfare questa esigenza e velocizzare il processo di transizione energetica della nostra Regione”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Con la prossima realizzazione di tutti gli interventi previsti dal Piano Ambientale in corso, che vedrà la sua conclusione nel 2023, per lo stabilimento di Taranto si aprirà una nuova fase il cui obiettivo sarà la completa decarbonizzazione dell’attività siderurgica e la definitiva digitalizzazione dei processi secondo i dettami più avanzati dell’Industry 4.0.

A questo proposito, il Report di Sostenibilità 2021 dello stabilimento di Taranto di Acciaierie d’Italia, pubblicato lo scorso 6 ottobre, fotografa una situazione in deciso miglioramento rispetto a molti parametri concorrenti alla sostenibilità del Gruppo: dalla riduzione dei valori emissivi all’innovazione, dalla sicurezza fisica e ambientale alla formazione di dipendenti e membri dell’indotto.

Leggi il Report di Sostenibilità dello stabilimento di Taranto di Acciaierie d’Italia qui.

 

 

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