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Acciaierie d’Italia e BM Group Polytec: l’automazione industriale per la safety e l’efficienza del settore siderurgico

01/04/2022 

 

Ciò che oggi viene definito '4.0', è il nostro approccio da sempre: siamo convinti che il futuro dell’industria sia la combinazione vincente tra l’intelligenza umana e quella delle macchine”. Diego Bazzani, Production Manager di BM Group Polytec, inquadra subito il campo di azione di un’azienda che vanta un lungo percorso di collaborazione con Acciaierie d’Italia e che sta contribuendo in modo decisivo a rendere più efficienti, sostenibili e sicuri i processi e le lavorazioni che si svolgono all’interno dello Stabilimento di Taranto.

Insieme a Mauro Schivalocchi, COO della Business Unit di Taranto di BM Group Polytec, ci accompagna in questo video reportage alla scoperta della partnership tra il Gruppo e Acciaierie d’Italia, che sta offrendo al sistema siderurgico italiano e mondiale ambiziosi progetti e referenze nel campo dell’automazione industriale e della sicurezza sul lavoro.

 

 

BM Group Polytec è un’azienda italiana capace oggi di superare i 200 addetti e di essere presente in 32 paesi, grazie a un percorso di crescita che ha visto alcune importanti tappe svolgersi proprio negli stabilimenti di Acciaierie d’Italia.

La nostra esperienza a Taranto è iniziata ormai più di vent’anni fa” continua Bazzani, “e nel 2006 abbiamo eseguito il primo step di revamping della zona finitura del tubificio longitudinale 2 per preparare la grande fermata del 2008. Un’occasione che ha messo alla prova l’azienda su diverse aree operative dello stabilimento e che ha permesso a BM Group Polytec di aprire un’unità operativa interna, assumendo personale locale”.

Taranto è stata la nostra scuola”, sottolinea Schivalocchi, “l’opportunità di conoscere il processo siderurgico, maturando esperienza nei vari reparti, vivendo fascino e complessità della produzione ci ha permesso di instaurare un bellissimo rapporto con le persone dell’azienda e con il territorio. Insieme al management e ai tecnici dello stabilimento, abbiamo collaborato all’applicazione delle nostre tecnologie al processo siderurgico a 360°, con la realizzazione di nuovi impianti di automazione e robotica e visione artificiale, fino a diventare EPC contractor per lavori volti all’adeguamento delle prescrizioni AIA, al miglioramento delle sicurezze degli impianti e all’efficientamento del processo produttivo”.

Sono state queste esperienze”, riprende Bazzani, “ad averci portato a pensare alla robotica intelligente come risposta alle operazioni più pericolose, come il campionamento della temperatura, i provini, le attività su forni EAF e forni siviera LF, le operazioni in colata continua o l’etichettatura”.

L’ultimo capitolo di questa lunga collaborazione è stato la fornitura di un’isola robotizzata, denominata “RoboHarsh”, per condurre la manutenzione del cassetto siviera in Acciaieria 2. “È stata una bella sfida”, sorride Schivalocchi, responsabile del progetto, “iniziata nel 2015 attraverso la partnership tra Scuola Superiore Sant’Anna, BM Group Polytec, PSC Automation, l’Università tecnica di Dortmund e Ilva s.p.a., oggi Acciaierie d’Italia, come sito ospitante. RoboHarsh è stato progettato per rispondere ad alcune criticità in operazioni complesse all’interno delle attività di manutenzione del cassetto siviera”.

Un’innovazione unica al mondo sia dal punto di vist dell’efficienza che da quello della safety: “l’isola robotizzata evita agli operatori di dover sollevare carichi pesanti e di rimanere esposti per lungo tempo a temperature elevate, in condizioni ambientali difficili. Siamo inoltre in rado di recuperare i refrattari usati migliorando la ripetibilità e l’accuratezza delle operazioni e raccogliendo tutti i dati rilevanti del processo.

Grazie al sostegno di Acciaierie d’Italia e del personale dello stabilimento di Taranto, RoboHarsh è passato in breve tempo da progetto di ricerca a referenza, fortemente voluta per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Oggi stiamo procedendo con la messa in servizio”.

La collaborazione tra BM Group Polytec e Acciaierie d’Italia ha permesso di dimostrare come la collaborazione uomo-macchina sia la chiave per ottenere maggior sicurezza, più qualità e migliori performance produttive nel settore siderurgico, con importanti ricadute sia dal punto di vista della manutenzione preventiva che da quello della circolarità del sistema.

Sotto questo aspetto, “ogni proposta che sviluppiamo considera il tema della sostenibilità per due motivi fondamentali: per l’impatto che ha nell’efficientamento e conseguente riduzione dei costi energetici e per la scelta dei componenti”, sottolinea Schivalocchi. “BM Group ha al suo interno un dipartimento specializzato nella realizzazione di grandi impianti energetici da fonti rinnovabili “chiavi in mano” (fotovoltaici ecc.) ed è un’ulteriore proposta che si aggiunge alla robotica e all’automazione a servizio dei nostri clienti, nell’obiettivo di perseguire un approccio concretamente sostenibile”.

La sfida dell’automazione oggi è di realizzare sistemi, isole robotizzate, sistemi di tracking e di visione integrati tra loro, capaci di raccogliere dati oggettivi da mettere a disposizione del produttore. In questo modo si può agire proattivamente e in anticipo, rendendo il processo sempre più efficiente e sicuro e il prodotto sempre migliore. È questa la nostra missione”, conclude Diego Bazzani.

 

 

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