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Il ruolo della compliance in un’azienda tecnologica: Intervista a Flavia Celentano, Direttrice Compliance & Risk di Acciaierie d’Italia

01/03/2023 

 

 

La compliance, in Acciaierie d'Italia, non è solo un dovere ma è un'opportunità di crescita” Flavia Celentano, Direttrice Compliance & Risk di Acciaierie d’Italia, ha un’idea ben precisa della rilevanza dell’attività svolta dal suo team all’interno del Gruppo: “un'azienda compliant by definition è più attrattiva e più competitiva, fornisce maggiori garanzie di rispetto delle regole, riduce il rischio di sanzioni, ha una migliore brand reputation sul mercato e contribuisce a innescare una relazione virtuosa nei confronti dei propri stakeholder”.

 

In questa intervista Flavia Celentano, Direttrice Compliance & Risk di Acciaierie d’Italia, ci accompagna a scoprire il ruolo della sua divisione all’interno di un organismo complesso e la sua importanza nel rendere l’azienda più sicura, più attrattiva e più competitiva sul mercato.

 

Ma a cosa si riferisce quando si parla di compliance per un’azienda come Acciaierie d’Italia?

In ADI cerchiamo di non concentrarci sul concetto di compliance nel termine più comune”, sottolinea Celentano: “per noi non è soft compliance, non è cosmetic compliance, quindi il nostro compito è di costruire dei modelli di controllo, nell'ottica di dare chiarezza ai nostri interlocutori aziendali”.

Cardine e bussola dell’attività di compliance è certamente “la promozione di una cultura aziendale fondata su principi di onestà e valore. Questo è il nostro mandato, la nostra mission riflessa anche nel codice etico. L'obiettivo è di consentire all'azienda di lavorare in sicurezza, nel rispetto delle regole” ci racconta la Direttrice, “sono dunque diverse le dimensioni attraverso le quali contribuiamo alle attività aziendali, attraverso programmi di compliance con una logica di pianificazione e di avanzamento nel tempo in relazione a diversi fabbisogni dell'azienda”.

Per rispondere alle nuove esigenze di Acciaierie d’Italia – spinte dalle innovazioni tecnologiche, dai nuovi regolamenti e nell’ottica di sempre maggior trasparenza – la funzione è cresciuta “acquisendo competenze multidisciplinari con il fine di fornire un servizio vuoi consulenziale, alle strutture aziendali. Questo consente di ottenere dei comportamenti omogenei che diventano degli strumenti per contribuire alla reputazione aziendale”.

Uno degli ambiti nei quali questa attività di razionalizzazione si manifesta in modo più diretto è quella della gestione dei rischi, il cui sistema “è stato implementato da circa un paio d’anni, con una struttura dedicata e un risk manager. L'obiettivo è stato dare all'azienda un modus operandi, un framework di controllo anche in questo caso, con il supporto di strumenti informatici molto evoluti”.

Un secondo tema particolarmente rilevante – soprattutto in un contesto internazionale e complesso come quello attuale – è il procurement compliance, “un’attività di supporto alla funzione acquisti per quanto riguarda la qualifica dei fornitori, e in generale delle terze parti, per rendere più oggettivi possibili gli strumenti di controllo e monitoraggio”.

Sulle tematiche di salute e sicurezza la dott.ssa Celentano aggiunge che “il nostro obiettivo è anche di svolgere attività come longa manus degli  Organismo di Vigilanza, promuovendo anche attività di supervisione sui sistemi di gestione in materia di salute e sicurezza. Un impegno testimoniato dal supporto al progetto Sicurezza 4.0 avviato in cokeria e in fase di implementazione sui principali gli impianti aziendali”.

A monte delle attività svolte dalla funzione compliance si situa il mondo della governance: “in questo ambito, è stato necessario e fondamentale garantire una corretta conoscenza e comunicazione efficace di quelli che sono i nostri pilastri normativi, a partire dal Codice di Condotta aziendale. Ci siamo dotati di strumenti dedicati per rendere disponibili sistemi di formazione in modalità e-learning che hanno garantito la copertura di tutti i nostri dipendenti, in un percorso di formazione continua resa possibile dalla collaborazione con la Direzione Risorse Umane e dalla Scuola di Formazione”.

Per quando riguarda l’aspetto governance “credo che ADI sia una struttura complessa, un ecosistema delicato, articolato fatto di vasi comunicanti, di informazioni da dare e da ricevere”, approfondisce Celentano: “compliance ha chiaramente questa predisposizione: deve assumersi delle responsabilità nel dare risposte per consentire al business di operare in sicurezza, ma deve anche richiedere informazioni per alimentare quelli che sono i nostri flussi informativi, come il reporting, che obbligatoriamente manteniamo e gestiamo”.

Il ruolo di compliance è dunque diretto in due direzioni: verso la popolazione aziendale per comunicare e formare i dipendenti sui temi di compliance per accrescere la cultura di compliance in azienda e verso il management, per il mondo dei rischi con : “l'obiettivo di calare nel concreto rischi anche solo teorici sulla base di indicatori per quanto possibile oggettivi , per supportare il management nella definizione delle azioni e nella creazione di spazi d’intervento per permettere ai responsabili di dare risposte tempestive”, conclude Flavia Celentano.

 

 

 

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