È antico di tremila anni, ma è uno dei materiali più innovativi: tre quarti delle 3.500 tipologie oggi disponibili non esisteva vent’anni fa. È ovunque intorno a noi, perché è il materiale più economico e importante al mondo, tanto che senza di esso non ci sarebbe stata la rivoluzione industriale. È resistente e durevole, al punto che la sua vita media è pari a 40 anni. È riciclabile al 100% e con il suo riutilizzo non perde le sue qualità.
L’acciaio, lega di ferro e carbonio fino al 2% circa (e altri materiali), permea gli ambienti in cui viviamo: è infatti presente nell’intera industria manifatturiera, dai bisturi chirurgici fino ai treni e alle navi, passando da elettrodomestici, imballaggi, edifici, automobili e ponti.
I processi per produrlo sono essenzialmente due: da ciclo integrale o da altoforno (acciaio primario) e da forno elettrico. Nel primo caso, in cui possono essere utilizzati rottami di acciaio fino al 30%, la materia prima è il ferro estratto dalle miniere. Dall’acciaio così ottenuto si ricavano principalmente semilavorati “piani”: laminati sotto forma di rotoli (coil) per la realizzazione di treni, veicoli, navi, elettrodomestici, imballaggi e tubi.
Nel secondo caso, invece, la materia prima è costituita al 100% da rottami e si ottengono principalmente semilavorati “lunghi”: rotaie, tubi, travi e tondini per l’edilizia.
La domanda mondiale è stata pari a 1,725 miliardi di tonnellate nel 2020, di cui oltre la metà solo dalla Cina (980,1 milioni di tonnellate). Quest’anno la richiesta, secondo la World Steel Association, dovrebbe sfiorare gli 1,8 miliardi di tonnellate.
La produzione nel 2019 è stata pari a 1,869 miliardi di tonnellate e si prevede che nel 2070 possa salire fino a 2,6 miliardi.
La sua infinita riciclabilità, senza che ciò comporti la perdita delle sue caratteristiche, lo rende il perno della futura economia circolare. Il modello di sostenibilità, sempre secondo la World Steel Association, si basa sulle cosiddette 4R: riduzione della quantità di materiale, energia e altre risorse utilizzate per crearlo e del suo peso nei prodotti; riutilizzo dei prodotti e rigenerazione dei beni durevoli usati; infine riciclo, ovvero fusione dei prodotti alla fine della loro vita utile per creare nuovi acciai.
La produzione italiana di acciaio primario nel 2019 è stata pari a 23,2 milioni di tonnellate, a fronte di una richiesta interna di 29 milioni di tonnellate, soddisfatta soprattutto dal recupero dei rottami, che però offre un acciaio di qualità inferiore non utilizzabile in tutti i comparti.
Un divario tra domanda e offerta superiore rispetto a quello di tutti gli altri Paesi europei. Per tale motivo, occorre produrre più acciaio da ciclo integrale sia per soddisfare il fabbisogno nazionale dei diversi settori industriali, che costringe l’Italia a importarne ogni anno ingenti quantità, in particolare da Turchia, Francia, Germania, India e Corea del Sud, sia per evitare che la nostra filiera siderurgica continui a perdere pezzi, come già avvenuto ad esempio con il lamierino elettromagnetico dei motori elettrici e il filo per gli pneumatici (steel cord).
La produzione complessiva di acciaio (primario e riciclato), che nel 2020 è stata poco più di 20 milioni di tonnellate (fonte: Federacciai), sconta due ostacoli rispetto ai concorrenti stranieri:
i costi elevati di manodopera ed energia.
Da qui la necessità di un piano per difendere la filiera. A partire dal rilancio del polo di Taranto, capace da solo di produrre da ciclo integrale quasi 10 milioni di tonnellate all’anno, con benefici sul fronte del calmieramento dei prezzi e della certezza delle forniture ai settori nazionali dell’automotive, degli elettrodomestici e della cantieristica.
Strategico anche il sostegno della produzione di lamiere e rotaie, al fine di sfruttare, per esempio, i 28 miliardi di euro del Recovery plan per l’alta velocità ferroviaria e le strade. L’acciaio rappresenta, infatti, il 20-25% della massa complessiva dei treni ad alta velocità.
Nel corso degli ultimi anni, Acciaierie d’Italia si è focalizzata verso prodotti a maggior valore aggiunto e a più alta qualità, avviando investimenti mirati all’implementazione di questa strategia.
Oggi Acciaierie d’Italia fornisce prodotti alla maggior parte dei settori industriali.
Il mondo della mobilità sta trasformandosi rapidamente e, con esso, i produttori di automobili e mezzi di trasporto. L’attenzione è oggi sempre più rivolta alla riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale e l’acciaio svolge un ruolo fondamentale nell’aiutare le case automobilistiche a creare veicoli più leggeri, più resistenti e più efficienti.
Case, strade, palazzi, viadotti, aeroporti: da qualunque punto di vista osserviamo l’ambiente costruito, l’acciaio ne costituisce una parte fondamentale. Dalle fondamenta più profonde agli edifici più alti, dai ponti alle ferrovie, l’acciaio fornisce la forza, la resistenza e la tenuta necessarie per costruire gli spazi e le infrastrutture da cui dipende la nostra vita quotidiana.
Il settore energetico si fonda sull’acciaio: questo materiale garantisce l’infrastruttura che rende possibile la produzione e il trasporto di ogni forma di energia, da quella tradizionale a quella rinnovabile. Un’applicazione in cui la qualità e le performance dell’acciaio sono fondamentali per soddisfare i requisiti normativi e i regolamenti che disciplinano questo settore in Italia e nel mondo.
L’acciaio è uno dei principali alleati del settore alimentare per garantire la qualità e la freschezza dei propri prodotti, con il vantaggio di poter essere riciclato volta per volta senza perdere la propria forza e le proprie caratteristiche intrinseche, rendendolo la scelta sostenibile per eccellenza per produttori e consumatori.
L’acciaio è tra i materiali preferiti dai produttori di elettrodomestici. Acciaierie d’Italia offre a questo mercato soluzioni competitive in grado di rispondere efficacemente ai requisiti sempre più stringenti richiesti dai produttori nell’ambito della riduzione degli spessori, della planarità, della pulizia superficiale, dell’attitudine alla smaltatura e allo stampaggio.
Il settore meccanico e quello manifatturiero utilizzano acciaio per creare componenti complessi all’interno di macchinari e dispositivi, grazie alla sua capacità di ricoprirsi di una patina aderente di ossidi che protegge la lega dall’ossigeno e dagli agenti chimici, garantendone la longevità.